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Vini passiti: guida ai 5 migliori in Italia

Prodotti

I vini passiti sono uno dei tesori dell’enologia italiana.
Un’arte che ha una lunga storia e che si tramanda da secoli, esprimendosi attraverso l’utilizzo sapiente delle uve passite, lasciate essiccare per un certo periodo di tempo.

Processi tradizionali e utilizzo di tecniche antiche sono gli elementi che contraddistinguono la produzione di questi vini.

Vediamo insieme come si ottiene un vino passito, quali sono i migliori della Penisola e perché preferire un passito al tradizionale.

Come si ottiene un vino passito

La scelta delle uve da utilizzare è fondamentale per la produzione di un buon vino passito che si rispetti. In Italia esistono numerose varietà autoctone che si prestano particolarmente a questo tipo di vinificazione. 

Per produrre un vino che può vantare tale dicitura, le uve vengono lasciate su delle stuoie o in ambienti appositi per periodi che possono variare da alcune settimane a diversi mesi. In questo modo, perdono la maggior parte dell’acqua e si concentrano gli zuccheri e gli aromi.

Questa tecnica conferisce al vino una particolare concentrazione di sapori, rendendolo un prodotto molto apprezzato in tutto il mondo.

uva essicata

I migliori vini passiti italiani

Quali sono i migliori cinque vini in Italia?
Ecco una breve guida ai più gettonati vini passiti italiani:

  1. Il Passito di Pantelleria, un vino dolce e aromatico prodotto sull’Isola di Pantelleria, in Sicilia, a partire dalle uve Moscato d’Alessandria, coltivate ad alberello e appassite per alcune settimane, prima di essere pigiate e fermentate.  Da qui si ottiene un vino  caratterizzato da un aroma intenso e speziato, con note di albicocca, fico d’India e scorza d’arancia.
  2. Sinonimo stesso di Passito di Pantelleria, il Ben Ryé è uno dei più straordinari vini da meditazione italiani. Prodotto a partire da un’attenta selezione di zibibbo da undici diverse contrade della grande isola, ogni anno conferma la sua vocazione all’eccellenza grazie ad un rapporto unico ed inimitabile tra dolcezza e freschezza.
  3. L’Amarone della Valpolicella è forse uno dei vini passiti più conosciuti al mondo, prodotto nella regione Veneto, utilizzando uve Corvina, Rondinella e Molinara. Dopo l’appassimento delle uve per circa 3-4 mesi, il vino viene invecchiato in botti di rovere per un minimo di due anni. L’Amarone è caratterizzato da un profilo gustativo intenso e complesso, con note di frutti rossi, spezie e cioccolato fondente.
  4. Vino Santo Trentino DOCil ricercato “Passito dei Passiti”, ricavato dal Nosiola, unico vitigno autoctono a bacca bianca del Trentino.  Al naso offre un profumato bouquet con ricordi di pesca ed albicocca sovra-matura, confetture e miele. La pressatura avviene tradizionalmente durante la Settimana Santa, dopo uno dei più lunghi appassimenti al mondo, che si protrae per quasi 6 mesi.
  5. Il Picolit del Friuli, vino passito prodotto nella zona del Friuli-Venezia Giulia, a partire dalle uve Picolit. Le uve vengono lasciate appassire su graticci per diversi mesi, poi pigiate e lasciate fermentare. Il vino viene poi fatto maturare in botti di legno per almeno due anni.

Tuttavia, la scelta del vino passito dipende sempre dalle preferenze personali, quindi è importante esplorare diversi stili e varietà per trovare quello che più si adatta ai propri gusti.

bottiglia-amarone-valpolicella

Perché scegliere un passito

Sei ancora in dubbio?
Ecco una serie di buoni motivi per cui dovresti includere almeno un vino passito tra i tuoi prossimi acquisti:

  • Gusto intenso: il vino passito è noto di per sé per il suo gusto intenso e concentrato, grazie all’evaporazione dell’acqua presente nell’uva.
  • Profondità e complessità: il processo di appassimento delle uve porta anche a una maggiore concentrazione di zuccheri, acidi e composti aromatici. Ciò si traduce in un vino con strati di sapori complessi e una profondità che può essere apprezzata da veri intenditori.
  • Lunga durata: il vino passito ha una maggiore capacità di invecchiamento rispetto ad altri vini tradizionali. Questo significa che può essere conservato per un lungo periodo di tempo, consentendo ai suoi sapori di evolversi e svilupparsi nel corso degli anni.
  • Versatilità culinaria: ogni vino passito si abbina bene a una vasta gamma di cibi. La dolcezza equilibrata dall’acidità può accompagnare piatti salati come formaggi stagionati, foie gras, carni rosse e persino piatti piccanti. Allo stesso tempo, può essere un’ottima scelta per dessert a base di cioccolato o frutta secca.
  • Produzione artigianale: la produzione di vino passito richiede tempo, attenzione e cura. Spesso viene prodotto in quantità limitate e da vigneti selezionati, il che rende ogni bottiglia un prodotto unico e speciale.
  • Espressione del territorio: ogni regione vinicola ha le sue varietà di uve, metodi di appassimento e tecniche di produzione specifiche. Questo rende ogni vino passito un’autentica espressione del territorio di provenienza.
  • Vino da meditazione: il vino passito è considerato un vino da assaporare lentamente, degustando ogni sorso e lasciando che i suoi sapori si sviluppino gradualmente. La sua complessità e profondità invitano alla riflessione e alla contemplazione, offrendo un’esperienza sensoriale appagante.

Questi sono solo alcuni dei motivi per cui il vino passito può essere preferito rispetto ad altri vini tradizionali.
L’esperienza gustativa è servita.